Quando mi sono trovata i servizi sociali in casa, che mi hanno trascinata via come una delinquente e sbattendomi in una comunità, ero spaesata e terrorizzata.
Non avevo mai avuto a che fare con questa gente e facevo tutto quello che mi dicevano. Almeno i primi tempi... Sono diventata insofferente a tutto e ho capito che, purtroppo, i servizi sociali hanno il coltello dalla parte del manico. Quello che loro scrivono è quello che il giudice prenderà in considerazione. Non puoi farci nulla, è così.
Allora mi sono fatta furba. Le cose sono due: o gli dichiari guerra e ti fai il sangue amaro, senza ottenere nulla, perchè poi scriveranno che non sei collaborativa/o ecc ecc oppure gli dai sempre ragione e poi fai quello che vuoi, senza farti scoprire ovviamente.
Adesso, ogni volta che vengo convocata, registro tutte le conversazioni, così se dicono di non aver detto una certa cosa ho le prove che non è vero. Bisogna sempre avere in mano qualcosa per combatterli.
Ecco qui alcuni suggerimenti utili:
(A meno che non si sia AVVOCATI, o qualcuno comunque PIU’ GRANDE DI LORO, per SPESSORE SOCIALE, dai/dal quale potrebbero avere ripercussioni opposte.E questo loro lo sanno, e lo TEMONO)
Per TUTELARSI/DIFENDERSI, ci si fa accompagnare da UN AMICO FIDATO, UN FAMILIARE, e volere che sia presente durante la seduta.
(puo’ sempre testimoniare, o essere portato come testimone/testimonianza) .
Avere una PERSONA TESTIMONE ai fatti, e’ NEI PROPRI DIRITTI, E RICONOSCIUTO.
L’Assistenza Sociale,non e’ UN AULA DI TRIBUNALE, dove volenti o nolenti dobbiamo comunque accettare le regole imposte.
PER CHI SE LO PUO’ PERMETTERE, SI PUO’ PRESENZIARE ANCHE CON UN AVVOCATO.(anzi, sarebbe anche meglio)
E sulla base della presenza dell’Avvocato, non si immagina COME CAMBIA L’ATTEGGIAMENTO, di questi operatori.
Diventano AGNELLINI: SI VIENE RISPETTATI, e qualche volta il loro modo di fare, rasenta persino IL SERVILISMO, sia nei confronti del GENITORE in questione, che dell’Autorita’ Giudiziaria.
Ma comunque nella stragrande maggioranza dei casi, indipendentemente CON CHI SI VA, resta valida sempre la REGOLA N.1, cioe’: MAI ANDARE DA SOLI AI COLLOQUI.
REGOLA N° 2:
LORO PRENDONO APPUNTI, DURANTE I COLLOQUI, viceversa:
SI PRENDONO APPUNTI.
Corredati da bloc- notes, e penna, presentarsi SEMPRE ai colloqui, muniti di questi 2 strumenti.
SI DEVONO TRASCRIVERE SOMMARIAMENTE, LE DOMANDE POSTE.( o ancor meglio, TESTUALMENTE)
E soprattutto:LE RISPOSTE DATE (anche in modo TESTUALE, cioe’ PAROLA PER PAROLA)
Fondamentalmente quella di DOMANDE/RISPOSTE, e’ la CHIAVE PRINCIPALE del MECCANISMO DI RITORSIONE.( che avviene dopo)
Loro prendono appunti, IL GENITORE (quello che non prende appunti), NON RICORDA NITIDAMENTE SIA DOMANDE CHE RISPOSTE…e loro cambiano, o MANIPOLANO SIA DOMANDE, CHE RISPOSTE.
REGOLA N° 3:
IL COLLOQUIO REGISTRATO: tramite registratore posto sopra il tavolo, o un telefono smartphone.
Prima del colloqui, si avvisa di REGISTRAZIONE, questo appunto per TUTELARSI/DIFENDERSI, soprattutto derivato da condizioni precedenti, in cui il Servizio, ha appunto RIPORTATO IL FALSO.
E informando che tale tattica e’ un DIFENDERSI/TUTELARSI, anche per LA LORO PARTE,(non solo quella del genitore). Si può anche non avvisare, visto che si sta parlando di voi, del vostro caso, non di casi altrui. Pertanto non sussiste la violazione della privacy.
E se i Servizi Sociali, non accettano di essere registrati?
CHIEDERE CHE SI FACCIANO FARE UN MANDATO/DECRETO DAL GIUDICE, SPIEGANDO LE GIUSTE MOTIVAZIONI, PER CUI NON SI VUOLE PARLARE (se non con registrazione)
E NON PARLARE, SE NON VI E’ UN CONSENSO DI REGISTRAZIONE!
E NORMALMENTE: NESSUNO DEI SERVIZI,CHIEDE UN’AUTORIZZAZIONE DEL GENERE, AD UN GIUDICE.
PERCHE’?
Perche’ registrare una seduta, un colloquio, NON E’ ILLEGALE.
(solo che IL CITTADINO/GENITORE MEDIO, non lo sa).