Questa è una riflessione che da molto tempo mi porto dietro e ho deciso finalmente di mettere nero su bianco quello che penso su queste figure e sul ruolo che dovrebbero avere. Giusto qualche giorno fa, sono venuta a conoscenza dell'ennesimo allontanamento di un bambino di 3 anni, che andava in classe con mia figlia, figlio di 2 genitori sordomuti. La mamma e il bimbo sono stati mandati in comunità e allontanati dal padre, che da quello che ho potuto vedere padre e figlio sono sempre stati legatissimi.
Purtroppo i motivi mi sono ancora ignoti, ma indagherò ma l'assistente sociale che segue il nucleo familiare e di cui non mi vergogno e non mi preoccupo assolutamente di fare il nome, ha già rovinato parecchie famiglie e quasi nessuno la può vedere: per la privacy ho dovuto eliminare il nome e cognome, perchè la Sig.ra in questione ha deciso di farmi un esposto per calunnie e diffamazioni (per lei, perchè per me e altre famiglie sono tutte cose vere.) Questo blog non lo seguivo più dal 3 luglio perchè non avevo più tempo e non pensavo assolutamente che qualcuno lo vedesse. Ahahah mi viene da ridere: non ho paura di lei ne di quello che rappresenta, semplicemente continuerò a difendere tutte quelle persone che non sanno cosa fare o come muovermi. Hai capito?
Aperta questa parentesi, il codice deontologico dell'assistente sociale dovrebbe essere questo:
Art. 5 La professione si fonda sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sulla affermazione dei principi di giustizia ed equità sociali.
Art. 6 La professione è al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo; ne valorizza l’autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità; li sostiene nel processo di cambiamento, nell’uso delle risorse proprie e della società nel prevenire ed affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione.
Art. 8 L’assistente sociale svolge la propria azione professionale senza discriminazione di età, di sesso, di stato civile, di etnia, di nazionalità, di religione, di condizione sociale, di ideologia politica, di minorazione psichica o fisica, o di qualsiasi altra differenza che caratterizzi le persone.
Art .17 L’assistente sociale deve tenere un comportamento consono al decoro ed alla dignità della professione. In nessun caso abuserà della sua posizione professionale.
Art. 33 L’assistente sociale deve contribuire a promuovere una cultura della solidarietà e della sussidiarietà, favorendo o promuovendo iniziative di partecipazione volte a costruire un tessuto sociale accogliente e rispettoso dei diritti di tutti; in particolare riconosce la famiglia nelle sue diverse forme ed espressioni come luogo privilegiato di relazioni stabili e significative per la persona e la sostiene quale risorsa primaria.
Questi sono solo alcuni degli art. contenuti nel loro codice deontologico e secondo il mio parere anche i più significati. Tante belle parole, non trovate? Sono veramente pochi gli assistenti sociali che rispettano quanto scritto. La maggior parte di loro risolve la situazione, anzichè aiutare le famiglie, allontanandone i figli e poi lavandosene le mani. Perchè sprecare tempo ed energia aiutando i più bisognosi quando ottenere un più cospicuo profitto sottraendo i minori? Di questo ne parlerò in un secondo momento.
Ma veniamo a noi. Oltre al business, quali sono i principali motivi per i quali decidono di allontanare un minore dalla famiglia di origine? Tengo a precisare che non esiste una famiglia migliore di un'altra. Magari famiglie meno problematiche ma non per questo chi ha dei problemi non può crescere un figlio.
Io ho trovato 4 motivi:
E a rimetterci ovviamente sono solo le famiglie e di questo parlerò nel mio prossimo post.
Continuate a seguirmi!