Vediamo adesso insieme qual'è la differenza tra queste figure, che, come ripeterò sempre fino alla nausea, nessuno ha a cuore gli interessi del minore se non gli stessi genitori. Molte di queste figure si trovano a rappresentare i loro interessi senza averli nemmeno mai incontrati, senza sapere cosa piace o non piace fare al bambino, se è felice o triste. Ma ci rendiamo conto???
In ogni caso, il compito del tutore è curare e proteggere il minore, rappresentandolo e sostituendolo nel compimento di tutti gli atti di natura patrimoniale di ordinaria e straordinaria amministrazione. Per gli atti straordinari necessita il consenso del Giudice Tutelare o del T.O a seconda dei casi (art. 374 e 375 c.c.).
Si parla di protutore invece (Art. 360 c.c.) quando l'interesse del minore è in opposizione con l’interesse del tutore, quando il tutore viene a mancare o abbandoni il caso. Qualora anche il protutore si trovi in opposizioni d’interesse con l’interdetto il giudice tutelare nomina un curatore speciale. Il protutore è tenuto a promuovere la nomina di un nuovo tutore e fino alla nuova nomina il protutore deve avere cura dell’interdetto e può rappresentarlo compiendo altresì tutti gli atti conservativi e urgenti di amministrazione.
Viene nominato un curatore speciale, come già detto nell'altro post, quando i genitori non riescono a trovare un accordo in fase di divorzio sull'affidamento dei figli; nel caso di conflitto di interessi tra genitori e figli; nei casi di apertura di stato di adottabilità e , di recente, in materia di processi penali per abuso sessuale su minori.
Peccato che molto spesso, quest'ultima figura non abbia mai visto il minore e men che meno abbia chiesto notizie dello stesso, non abbia mai parlato con lui per capire quale potesse essere il suo legame affettivo con i genitori e tutta la sua famiglia di origine.
Ma come fa un curatore a difendere un minore se non l'ha mai visto e non conosce la sua storia, se non attraverso i riporti di altre persone?